L’idrokinesiterapia (terapia che si basa su movimenti effettuati in acqua) rappresenta un metodo di riabilitazione efficace per il recupero ed il mantenimento della funzionalità dell’apparato locomotore grazie agli effetti positivi della specifica composizione chimica dell’acqua termale. Per un corretto svolgimento della terapia dopo postumi di fratture od interventi chirurgici, la cura deve essere effettuata in tempi utili e rispettando protocolli rigorosi ed efficaci.
Spalla
Fratture: la clavicola, la testa dell’omero e la scapola sono parti del corpo frequentemente interessate in caso di incidenti sportivi e stradali. Una radiografia mostra con chiarezza quando una frattura può essere curata con trattamenti classici e quando, invece, è necessario un intervento chirurgico.
Gomito
Lussazioni del gomito: lo spostamento incongruo dei capi articolari avviene in genere per caduta sulla mano durante un incidente sportivo. Si distinguono lussazioni posteriori (90% dei casi) e lussazioni anteriori (10% dei casi), che spesso si verificano con una frattura dell’oleocrano (apofisi dell’ulna che si lega con l’omero). Altre fatture che interessano il gomito sono la frattura dell’estremità distale dell’omero e la frattura del capitello radiale.
Polso e mano
Traumatologia del polso e della mano: diversi quadri sono presenti nella traumatologia del polso e della mano che può dipendere sia da traumi domestici che della strada. Spesso la causa della frattura è una caduta, durante la quale ci si protegge con una mano dall’impatto con il terreno. L’intero peso del corpo viene così a gravare sul polso determinandone la frattura. Gli anziani sono i più soggetti a questo tipo di lesione a causa della fragilità ossea legata all’età avanzata (osteoporosi). Nei giovani, invece, la frattura del polso è spesso causata da traumi subiti durante attività sportive. Vanno ricordate, inoltre, le fratture del polso e quelle della mano spesso combinate tra loro, le fratture dei metacarpi, le fratture dello scafoide e delle falangi.
Bacino
Le lesioni del bacino possono avere conseguenze serie e rivestono particolare gravità nel paziente politraumatizzato perché sono causa di emorragie copiose, lesioni dell’apparato genito-urinario, digerente e lesioni nervose. Le fratture importanti del bacino richiedono quasi sempre l’intervento chirurgico.
Anca
Protesi all’anca: la protesi totale all’anca è un’articolazione artificiale realizzata in leghe metalliche, materiali plastici e/o ceramiche, che sostituisce l’anca ammalata in genere per una grave degenerazione artrosica, eliminando la fonte del dolore in modo efficace e permanente. Nella maggior parte dei casi vengono utilizzate protesi moderne che sostituiscono l’articolazione. Sono in metallo pregiato (titanio) e non contengono cemento in quanto vengono direttamente ancorate all’osso. È possibile camminare già dopo 3-4 giorni dall’intervento.
Ginocchio
Frattura della rotula: il più delle volte sono determinate da traumi diretti come la caduta a terra o da un urto del ginocchio sul cruscotto. Fattori predisponenti: osteoporosi e difficoltà alla deambulazione con alterazioni dell’equilibrio. Protesi al ginocchio: sostituisce in toto o parzialmente il ginocchio ammalato in genere per un grave processo degenerativo artrosico, eliminando la fonte del dolore in modo efficace e permanente.
Caviglia e piede
Distorsioni: la distorsione alla caviglia è il più frequente trauma muscolo-scheletrico dell’arto inferiore. Sintomi: dolore vivo localizzato a livello della zona anteriore del malleolo peronale, gonfiore, limitazione funzionale e instabilità dell’articolazione tibio-tarsica. La distorsione alla caviglia produce un danno legamentoso più o meno complesso a seconda del numero di legamenti coinvolti. Sia il periodo di immobilizzazione che quello di riabilitazione variano in funzione della gravità della distorsione.
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